Nonostante siano passati più di 40 anni dallo scoppio della guerra in Vietnam, ancora frequenti sono i casi di nascite deformi e di individui menomati a causa dell'agente tossico denominato "Agent Orange".
Parliamo di un erbicida che fu utilizzato durante l'inizio della decade degli anni '60, fino al 1971.
Esso fu sparso in una vasta zona perimetrale che, secondo alcune recenti stime, comprendeva un territorio occupato da quasi 4000 villaggi, tutti esposti alla tossicità del veleno arancione, così chiamato per il colore dei fusti utilizzati per il trasporto di tale sostanza. Si calcola un numero di vittime all'incirca di 4,8 milioni di persone, compresi i marines che prestarono servizio durante la disastrosa campagna vietnamita.
Ciò che più colpisce di tale vicenda è il fatto che, a distanza di anni, l'Agent Orange abbia mantenuto pressochè inalterato il suo "campionario" di vittime, sia dal punto di vista quantitativo, che selettivo.
Infatti, il numero di persone affette da morbi dovuti all'esposizione a tale agente, si è ridotta di poco, soprattutto nelle zone infestate da questa piaga. Le donne e i bambini sono i più a rischio.
Ciò che rende sempre costante, o comunque sempre consistente il numero degli "infetti", è però il cosiddetto fattore "natalità".
La maggior parte dei casi di individui nati deformi in Vietnam, spiegano gli esperti, è riconducibile al mortifero erbicida.
Il suo impiego era dovuto alla fitta vegetazione del territorio, che rendeva "inespugnabile" il Vietnam, tanto da rendere il fattore campo determinante per gli esiti del conflitto stesso.
Lo stato della California ha riconosciuto i soli danni ambientali al Vietnam, tralasciando così i ben più pesanti danni umanitari.
Si è cercato di far valere i diritti di questi ultimi attraverso una causa che, nonostante abbia passato il secondo grado di appello, venne respinta in extremis.
N.d.A Questo post è da considerarsi una semplice anteprima, infatti il Consiglio di Amministrazione de "Azione Pd" ha deciso che presto tornerà sull'argomento.
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